La più
potente tra le dodecapoli etrusche del centro Italia, è sicuramente anche la più
antica storicamente di tutte le città della Val di Chiana.
E’ quindi
uno dei centri archeologici più importanti di questa porzione di Toscana e le
tombe ricche di pitture e sculture si disperdono nella campagna circostante. Le
più famose sono quelle della Pellegrina e
del Granduca (III-II sec. A. C.), oltre a quelle della Scimmia
e del Colle (V sec. A. C.) e
della Tassinara (II-I sec. a. C.).
Provenienti
dagli scavi sono inoltre tutti i reperti conservati nel Museo Nazionale Etrusco la cui bellissima lavorazione rende
immediatamente l’idea di quanto Chiusi fosse un centro importante presso
l’antica civiltà. Nel 391 a.C. inizia il declino della città dovuto
all’assedio dei Galli Senoni e in breve tempo
fu declassata dai Romani a rango di provincia, fu tuttavia resa partecipe
della cittadinanza romana con il nome di Clusium, per poi essere occupata dai
Longobardi e trasformata in contea da Carlo Magno.
Nel periodo
dell’impaludamento della Val di Chiana ed il conseguente decentramento dalle
principali vie di comunicazione, Chiusi perse quel ruolo preminente che aveva
avuto e si riappropriò di una certa importanza politica soltanto dopo il
periodo delle bonifiche.
Attualmente
è una cittadina geograficamente strategica per la vicinanza con l’Umbria ed
il Lazio, per la presenza dello scalo ferroviario ed autostradale che le
consente di essere facilmente raggiunta e al contempo la collega direttamente
alle località principali del sud senese ed aretino.
Meritano una
visita anche le Catacombe cristiane di S.
Caterina e di S. Mustiola (sviluppatesi a partire dal III sec. ), il Duomo
(XIII sec.) e la Chiesa di S. Francesco,
anch’essa del XIII secolo.